lunedì 25 maggio 2009

Addio Mario.

Odio quelli che ti telefonano e ti dicono "Devo darti una brutta notizia." dopo averla presa alla larga.
Se poi e' qualcuno che e' abbastanza intimo da toccare un po' tutti gli affetti, l'effetto di ghiaccio che scende nel cuore e' sicuro. E cosi' col cuore congelato, attento a non farlo battere troppo forte per non spezzarlo, gli chiedo trattenendo il respiro e guardando le nubi nere addensarsi sui miei pensieri a frotte: "Ch'e' successo?"
"Purtroppo e' mancato Mario." risponde lui con la voce impostata e le parole ipocrite che vorrebbero addolcire l'annuncio. L'ho odiato profondamente in quel momento, soprattutto perche' Mario odiava l'ipocrisia da buon milanesone pratico e senza affettazione qual era. Uno dei pochissimi milanesi doc che conosco (lapsus, che conoscevo..) milanese da moltissime generazioni.
Dapprima non ci credo, poi realizzo che dev'essere vero, lo saluto bruscamente e sento altre fonti che confermano.
Mario e' morto di tumore al midollo osseo in appena 28 giorni. Non ha voluto avvertire nessuno della malattia, ed ha lottato perche' cosi' fosse fino alla morte. E questo rientra in pieno nel suo modo di fare, orgoglioso e poco incline ai sentimentalismi da melassa, un po' come me.
E forse e' per questo che abbiamo legato subito, eravamo molto simili. Io ero arrivato a Milano da pochissimi giorni quando l'ho conosciuto 20 anni fa. Studiavo e facevo due lavori, ma non conoscevo nessuno, non avevo amici. Mario aveva un bar sotto casa mia in Porta Romana e diventammo veri amici nel giro di dieci minuti. Vide qualcosa in me che non so cosa sia, e mi rendo conto solo ora che non ne abbiamo mai parlato. Dopo pochi giorni mi lasciava addirittura le chiavi del bar se volevo entrare dopo la chiusura quando Mario si chiudeva dentro e si sbracava per smaltire 14 ore di lavoro continuato.
Mi ha aiutato in molte cose, io straniero nella sua citta', e non ha mi ha mai chiesto nulla. Neppure un piccolo favore, in questa citta' in cui nessuno fa nulla per nulla. Cambiai casa e cominciammo a vederci sempre piu' di rado, ma ogni volta era davvero festa.
Fino alla telefonata.
Al funerale l'aria era densa di dolore.
Credo che una lunga e tragica malattia che duri anni, attivi nei congiunti una specie di valvola di sicurezza che smaltisce piano il dolore cosi' che la morte arriva quasi come un sollievo ed il funerale e' piu' leggero, si e' piu' propensi a parlare anche di altro, il dolore e' gia' stato metabolizzato da tempo.
Quando invece, come Mario, la morte arriva improvvisa ed ingiusta, il dolore e' compresso e viene fuori di colpo tutto insieme. Al funerale di Mario stamattina il dolore colava sul pavimento come inchiostro denso e scuro. Ogni pensiero, sguardo e movimento era intriso di quel dolore tanto da renderci maschere tragiche di antiche tragedie greche in atteggiamenti teatrali. Le lacrime sgorgavano spontanee e senza pianto dai miei occhi come un rubinetto chiuso male. Niente singhiozzi, ma acqua pura per la sua anima.
Ed ho pensato a tutto il bene che Mario mi ha fatto senza secondi fini, solo da uomo a uomo, in nome solo dell'amicizia e che se al mio funerale qualcuno versera' le stesse mie lacrime per gli stessi motivi, non avro' sprecato la mia vita.


"Mario da un colpo di straccio e poi chiude il bar.." Luciano Ligabue.




6 commenti:

Anonimo ha detto...

Una perdita così improvvisa è molto dolorosa per le persone più intime e per quelli che magari sentono ancora di volergli dire grazie, ma non possono più... L'unica piccola consolazione è che lui ha sofferto meno di un mese e che quel male, devastante, ha riconosciuto , se si può osare dire, il valore della persona e ha cercato di ferirlo spietatamente sì, ma in fretta. Addio Mario, per ora...A

Susanna ha detto...

Mi dispiace per il tuo amico... e per te.
Che la terra gli sia lieve.

gatta susanna

soul ha detto...

Non riesco a dir nulla, le tue parole mi hanno tolto il fiato.
Ti abbraccio forte.

Jacqueline Spaccini (Artemide Diana) ha detto...

Sempre più foscolianamente, nel ricordo di qualcuno, sopravviviamo.

Ora Mario lo conosco, l'ho conosciuto anch'io.

Grazie.

Marginalia ha detto...

mi spiace tanto Enzo, so cosa significa

Enzo Patronelli ha detto...

Grazie a tutti, davvero.