domenica 21 giugno 2009

Pensieri sotto la torre

Che poi, se guardo fuori dalla finestra di questa stanza piena di sofferenza e speranze, il paesaggio non e' male. Proprio qui di fronte in via Sforza c'e' l'antico Lazzaretto, proprio quello dei Promessi Sposi, carico delle anime afflitte delle migliaia di appestati che vi morirono. E sullo sfondo la Torre Velasca svetta incongrua come se nascesse tra le vecchie mura di mattoni rossi. La Torre Velasca mi fa venire in mente un film delizioso, mi pare "Il vedovo" in cui Albertone cerca di far fuori la moglie, una grandissima Franca Valeri, ma resta lui stesso vittima del piano che lo vede morire giusto nella Torre Velasca. "Che fa marchese, spinge?". Via Sforza sarebbe un Naviglio, ricoperto un secolo fa perche' bisognava andare piu' veloce. Verso dove? Non importa, ma piu' veloce. Chissa' come sarebbe stata bella Milano con tutti i navigli scoperti. Certo sarebbe cresciuta molto meno. Ma oggi cos'e' Milano? Mi pare che fu il genero di Karl Marx che disse circa 140 anni fa :"le masse operaie produrranno sempre di piu', e quando avranno prodotto tutto il producibile, allora produrranno oggetti futili di cui il capitale creera' il desiderio nel proletariato stesso. Ed allora le attivita' ricreative saranno regolate dal capitale che trovera' nuove strade piu' sottili per legare anche l'anima dei proletari al capitale e farla fruttare." Io direi che ne ha prese piu' lui in poche righe che Nostradamus in tutto il suo libro. Inquietante.

4 commenti:

Susanna ha detto...

Dalle mie parti si dice: "I soldi fon gì l'acqua prensùe".
Ovvero: i soldi spingono l'acqua ad andare in su...

gatta susanna

Enzo Patronelli ha detto...

In questo caso l'hanno spinta giu', sotto l'asfalto..

Anonimo ha detto...

eh, sto genero di Carlo! Che testolina... :) Guarisci presto! A

Enzo Patronelli ha detto...

Ci provo con tutto me stesso ;-)