giovedì 6 agosto 2009

Stagioni dell'anima



Non ho paura della notte.
L'ho percorsa molte volte, conosco il silenzio che ti urla addosso mentre scivoli sui marciapiedi neri, asfaltati di tuffi nel cuore che scambi con normali sistole al mercato della vita, per fingere che tutto va bene.
E non si puo' scegliere una strada di notte, il buio rende uguale ogni incrocio, ogni fioco lampione illumina solo la proiezione della mente.
E allora seguo il suono sfuggente di una voce ed inseguo un'ombra che forse e' solo la mia, giu' fino al pozzo profondo dei miei peccati, giu' fino al fondo dell'abisso.
E torna in gola il sapore pesante della polvere della strada percorsa, un sapore cosi' pesante che se sapessi piangere, piangerei sangue.
E tu hai avuto troppi nomi diversi per avere ancora un viso da ricordare, e mi hai invocato troppe volte e con troppi nomi per trovare ancora una strada da scegliere senza paura.
Ho scelto la cinica dimenticanza, sto diventando trasparente e di me resta solo un fantasma.
Ma non ho paura di svanire come uno spettro, come i vampiri rubo emozioni che mi tengono vivo notte dopo notte, e mi racconto l'eterna bugia che quel piccolo dolore sull'anima, non sia una cicatrice ma l'alba di una nuova stagione dell'anima.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

una rinascita puo' esserci anche da una cicatrice. una bella prosa, quasi alla neruda. Max.