giovedì 8 ottobre 2009

La sindrome del piacione

Quando qualcuno non cede al suo fascino da' fuori di matto.
Non riesce proprio ad accettare che ci sia qualcuno che non sia
affascinato dal suo potere costruito con la corruzione ed il ricatto, dai
suoi soldi frutto del seme piantato dalla Banca Rasini (banca che concesse
i primi prestiti a papi con correntisti come Bernardo Provenzano e Pippo
Calo' ed in cui lavorava, guarda un po' il caso, il padre del pornoduce,
ed il cui intero archivio fu sequestrato dalla magistratura per
riciclaggio di denaro mafioso, fate voi le somme) negli anni '60, e dal
suo savoir faire da commesso viaggiatore col sorriso plastificato e la
barzelletta scollacciata sempre pronta.
Ed allora chi non cede al suo fascino, che sia il Presidente della
Repubblica, oppure un giudice o peggio ancora un semplice cittadino "che
ha l'intelligenza media di un undicenne e neanche troppo sveglio" (papi
dixit), allora diventa un comunista, uno in malafede, un nemico da
abbattere.
Il pensiero che ci sia qualcuno capace di usare il cervello da solo,
discernere e decidere in maniera obbiettiva restando indifferente a
minacce, lusinghe ed ammiccamenti, non lo sfiora neanche.
E' uno stato patologico, la sindrome del piacione.

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5 commenti:

soul ha detto...

O la sindrome dell'imperatore accerchiato? Speriamo non reagisca come nerone... ;-)

la signora in rosso ha detto...

la sindrome del "so tutto io!" dove la mettiamo?

Enzo Patronelli ha detto...

@ soul
secondo me fra un po' comincia dai suoi avvocati pagati da noi in parlamento.. Mavala' ghedini e' il primo.. ;-)

Enzo Patronelli ha detto...

@ signora in rosso
;-)

soul ha detto...

a proposito di mavalà...l'hai visto ieri sera a annozero??? è incredibile la faccia di merda che ha! E comnunque gran puntata! Santoro non si è reso conto che a un certo punto il pubblico non applaudiva più non per atteggiamento bipartisan, ma perchè era annichilito dalle rivelazioni di Massimo Ciancimino...