mercoledì 11 marzo 2009

La casta degli egoisti.



A causa della crisi, da un po' di tempo gli italiani ricominciano ad accettare lavori che prima della crisi nessun connazionale voleva fare. Chi si offre come badante, custode di portinerie, operaio edile e manovale in genere, ricomincia a parlare italiano come lingua madre. E questo secondo me è un bene, perchè in moltissimi hanno dimenticato cos'e' il sacrificio e la fatica quotidiana per ottenere qualcosa e si sono adagiati nella comodità dell'egoismo, nella sublimazione dell'edonismo personale fine a se stesso. Però se da una parte sicuramente più di qualcuno ritroverà il lato eroico e formativo del sacrificio, dall'altra crescerà sempre di più il numero di chi rinuncia a fare figli a causa dell'uragano finanziario che sta spazzando tutto il pianeta. Una società che non fa figli, è destinata a finire, ad estinguersi. Si può girare la frittata come si vuole, (Cambiano i costumi, le abitudini! E' un discorso razzista, hai paura che fra vent'anni saremo in maggioranza musulmani!) ma il risultato è sempre quello. Ho davanti agli occhi ogni giorno l'esempio dei miei colleghi più stretti. Su 18 siamo solo in 5 ad avere figli. E non si tratta di giovanissimi.

4 con un'età fra i 42 ed i 46 anni (solo 2 hanno figli)
11 hanno fra i 32 ed i 38 anni (solo 3 hanno figli)
3 fra i 23 ed i 27 anni (nessuno ha figli)

Come si puo' vedere da questa microstatistica, la situazione è veramente deprimente. E lo è ancora di più quando si conoscono i motivi che li spingono a mantenere questo stato postadolescenziale per oltre 20 anni dopo che la natura ha decretato la fine di tale stato. Le ragioni sono tutte riconducibili ad una unica parola: EGOISMO.

Non c'e' nessuno che vuole rinunciare ad uscire ("andare in vita" dicono loro. E noi con i figli cosa siamo? Vampiri che rientrano nei loculi ogni sera?) tutte le sere in locali e ristoranti. Non vogliono perdersi le vacanze in posti esotici almeno tre volte l'anno, non vogliono rinunciare ad avere l'auto sportiva, la moto, lo scooter, la moto da pista, l'auto per la città etc. etc.

Si viziano e si coccolano da soli spendendo centinaia di euro ogni mese per comprarsi giocattoli elettronici, cellulari, navigatori, televisori ed ogni sorta di gadget tecnologico.

La palestra, i centri abbronzanti, internet, le chat ed i blog, le scuole di danza completano il quadro occupando ogni singolo secondo di tempo disponibile.

Naturalmente non sto parlando di gente che prende mille euro al mese, come potete facilmente immaginare. Se rinunciassero solo alla metà del superfluo, potrebbero tranquillamente allevare figli a colpi di due gemelli per volta. Ma non hanno la minima intenzione di farlo. Vogliono continuare a godere fino a che le rughe invaderanno definitivamente la loro pelle ed i loro capelli ingrigiranno.

E se loro che potrebbero, non fanno figli, volete che i figli li facciano i precari a mille euro al mese che non può permettersi nulla? Neanche di ammalarsi perchè non hanno la malattia pagata, di andare in ferie perchè non sono previste per i precari, di fare un mutuo perchè possono essere licenziati in un batter di ciglia e naturalmente neppure di fare figli.

Io guardo i miei colleghi e vedo il nulla. Sono vuoti, puerili, superficiali, eternamente alla ricerca di locali nuovi per le sere "di vita" e nuovi posti da sogno per le vacanze. I valori veri nella loro vita sono confinati in un mondo che guardano da lontano, nascosti in una bolla di egoismo edonistico, la casta degli egoisti. Non lo so, forse sono io ad essere in torto, ma una società così strutturata io la vedo votata ad una veloce autodistruzione.


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13 commenti:

Cypherinfo ha detto...

Io la penso come te ma le ragioni sono complesse. Sono i modelli a mancare e da questo ne consegue la situazione economica critica che azzera ogni speranza.

Enzo Patronelli ha detto...

Io credo che manchi anche un pò di voglia di sacrificarsi in nome dei valori importanti. Nella mia generazione siamo cresciuti in due o tre figli e con un solo stipendio. Forse la crisi eliminerà un pò di superfluo e ci riporterà ad un più sano e parco comportamento.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con voi sul fatto che chi può "permetterselo" non fa più figli ed è secondo me anche un errore cominciare a farli a 40 anni.Stare coi propri figli è la cosa più bella che ci sia al mondo...meglio della discoteca e di qualsiasi altra cosa.Io ho 26 anni e 2 figli

Anonimo ha detto...

La penso come te!!! Tante volte ho espresso questo tipo di concetto che va oltre la mera considerazione del materiale e del volere!!! Ogni volta mi hanno visto come un diverso, come una persona difficilmente integrabile con il resto della struttura sociale!!
Ma ciò he dici è veero al 100%!! Dietro questa "casta" di egoisti c'è solo il vuoto e l'infelicità.

Ciao

soul ha detto...

Ohi ohi ohi...non per difendere la categoria dei senza figli alla quale appartengo ;-), ma non ne farei una questione di figli sì/figli no...il decidere di non averne non equivale nè a superficialità, nè a vacuità. Se volessimo stare sullo stesso resgistro, allora ci sono una marea di "generosissimi" genitori che sono degli emeriti stronzi che avrebbero dovuto probabilmente scegliere di far danni solo a sè stessi invece di riprodursi facendone anche al prossimo...
Se invece parliamo di un modello di società che non funziona globalmente, che sia più o meno prolifica, allora ci sto. Sono pessimista: la rinascita ci sarà solo se ci troveremo a morire letteralmente di fame a partire dal 50% + 1 in su della popolazione con una bancarotta in stile sudamericano. E' la perdità di civiltà e di responsabilità verso la collettività che ci ha rovinato...è la famiglia borghese mononucleare e affettiva che, paradossalmente, ha prodotto degli eterni adolescenti incuranti del filo d'erba che cresce fuori dal perimetro del proprio giardino. La famigliola del mulino bianco ha ucciso il senso della societas.

Anonimo ha detto...

Quando venne fondato, nel 1861,l'allora Regno d'Italia contava 30 milioni di abitanti con l'analfabetismo all'85%. Oggi siamo quasi 59 milioni, altrettanti sparsi nel mondo avrebbero diritto al passaporto. Non ti preoccupare che gli Italiani non si estinguono. Se invece si riducessero di qualche milione e si tornasse ad una società un po' meno industriale ( del cavolo), sarebbe tanto di guadagnato per tutti! O credi davvero, come negli anni '30 che " Il numero è potenza"? Credi che l'Egitto o il Brasile che hanno tanti più abitanti di noi siano Potenze mondiali? Li conosci,ci sei mai stato?
Ciao!
Prudentissimo
Ciao

Enzo Patronelli ha detto...

Lungi da me pensare che l'Italia fascista degli anni '30 avesse ragione su qualcosa, mai. Io dico una cosa diversa, il benessere è sfociato in egoismo che fa dimenticare alcuni valori fondamentali. Tirare su un figlio per qualcuno sembra equivalere ad una condanna all'ergastolo. Parlo di chi potrebbe farlo economicamente in assoluta tranquillità ed ha una situazione sentimentale stabile.

Herry Cellophan ha detto...

il punto non è l'egoismo ma la scienza, essa ci dice che il pianeta è fottuto, rischiamo di lasciare ai nostri figli un ambiente inospitale.

io dico. non lasciamoglielo proprio. consumiamolo. è nostro.

che questa sia l’ultima gloriosa generazione della specie. let it be. ne verranno altre.

Anonimo ha detto...

O ma al giorno d'oggi è una condanna a vita allevare un figlio (corso preparto, e post parto,piscina appena nato, asilo nido,asilo, scuole, con relative recite, saggi, gite, telefonino, play, compiuter, televisore in camera,con corsi di piscina, danza, sci, motorino e poi macchina, ed inoltre paghetta settimanale e guai che sia sporco o non vestito bene) il tutto pagato dai solerti genitori che diventano dei "bancomat"............ a questo punto si che è meglio avere una cambiale che un figlio.........
Ma siamo noi che dobbiamo decidere, nel senso alla prima figlia mi facevano diventar matta ("guarda che non si sporchi" "ma la devi portare li a fare quella visita"" il passeggino non è abbastanza buono per sostenerle la schiena" ecc.ecc ) ed i commenti erano in primis dei parenti più stretti (quando è nata la primogenita aveva la bellezza di 3 bisnonni, 4 nonni, e 12 tra zii e zie)in un anno non mi ricordo che sia entrato in casa mia niente che non fosse di marca ben nota ( e nonostante tutto tenuta sotto una campana di vetro ha avuto ben 12 ottiti in un inverno!!!!!!!) Mi sono letteralmente stufata e ho cambiato registro, regalato tutti i giochi e preso in canile due cani, i vestiti sono diventati solo tute di ginnastica e via a scorazzare sia con il bel tempo sia con il brutto per le campagne......Non solo la bambina è stata molto meglio, ne abbiamo avuti degli altri e anche noi siamo molto più felici (P.S. attenzione però anche il parroco del paesino in cui viviamo ha detto che siamo vestiti come degli straccioni...........)
Per quanto riguarda l'inquinamento, penso che inquini di più un televisore o una tuta della chicco che correre nei prati rotolandosi...........anche se i cani a volte lasciano le tracce (tanto è biodegradabile)

soul ha detto...

"Io dico una cosa diversa, il benessere è sfociato in egoismo che fa dimenticare alcuni valori fondamentali. Tirare su un figlio per qualcuno sembra equivalere ad una condanna all'ergastolo. Parlo di chi potrebbe farlo economicamente in assoluta tranquillità ed ha una situazione sentimentale stabile." Ohibò! Scopro ora che se si moltiplica il coefficiente di benessere economico per il fattore di stabilità affettiva il risultato è un figlio, che, fatta la debita equivalenza, risulta essere un valore fondamentale della vita...e se invece moltiplicassimo il sentire individuale per la scelta della coppia e lasciassimo dopo l'uguale una serie infinita di risultati senza giudizio??? ;-)

Enzo Patronelli ha detto...

@ soul
finalmente non siamo d'accordo su qualcosa.. ;-) io credo che sia la natura a chiederlo. Ovviamente ognuno agisce come meglio crede, ma secondo me si nega la cosa più bella ed appagante. Ti abbraccio.. E non fare il muso.. ;-)

Anonimo ha detto...

Sarò un pò patetica ma .....concordo con te ....una società che non fa figli, è destinata a finire, ad estinguersi....ma non sempre le ragioni di certe scelte sono riconducibili ad una sola parola : EGOISMO. Io credo che sia ancora più egoistico fare un figlio a 40 anni .... per il bisogno di sentirsi madre... e crescere un figlio senza l'amore necessario.... scegliere di negarsi la cosa più bella e appagante della vita... per tanti è un atto di egoismo....ma per alcuni che fanno questa scelta ... credimi è un enorme sacrificio...
Teresa

soul ha detto...

Lo sai che con te non riesco a fare il muso... ;-) E' che, a parte i figli nati dal caso, la scelta di avere un figlio (o di non averlo) oggi, nel mondo occidentale, non ha nulla di naturale. E' solo cultura, modulazione del desiderio, valutazione del tempo e del luogo, negoziazione fra adulti. Il vuoto umano e etico viene da altrove, secondo me.