sabato 20 giugno 2009

L'ultima Mammara

La mia bisnonna aveva i capelli rossi, e come tutte le donne dai capelli rossi era un po' maga ed un po' strega. Era la Mammara del quartiere, quella che toglieva il malocchio con un piattino di acqua e olio mentre proferiva sottovoce una litania infinita piena di parole oscure, arcaiche in quel dialetto del Salento cosi' duro e stretto del mio paese. Io ne ero attratto ed al contempo ne avevo timore. In famiglia non era molto benvista a causa dei suoi atteggiamenti un po' estrosi. Per esempio inveiva contro qualunque prete o monaco o suora che incontrasse. Ed ogni giorno la prima cosa che faceva, che ci fosse il sole o diluviasse, era quella di percorrere quei 600 metri che saparavano la nostra strada dal mare e immergere i piedi in acqua. Gli altri abitanti del quartiere l'adoravano, ascoltava i loro dolori, faceva nascere i loro figli e li cresceva quando per lavorare i genitori le lasciavano i bambini che affascinava con mille storie e filastrocche. Ricordo un giorno, avevo quasi sei anni, in cui stavo attaccato ai vestiti di mia madre e tiravo in continuazione tormentandola, mentre le chiedevo 100 lire per comprare i soldatini Atlantic, i marinai. Mia madre continuava a dire di no e dentro di me pensai "Ecco, adesso dirà che 100 lire sono piu' di mezzo chilo di pane e finira, qui." In quell'istante lei, la mammara dai capelli rossi, si volto' verso di me sorridendo con gli occhi spiritati e disse con un sospiro quasi impercettibile "Pane! Questo per il tuo pane!" e mi mise in tasca una grossa moneta da 100 lire. Quasi contemporaneamente, anche mia madre si giro' verso di me interrompendo la creazione della pasta fresca per il pranzo e disse "100 lire! 100 lire sono mezzo chilo di pane! Pure di piu'!" La bisnonna mi guardo' sorridendo compiaciuta, ed anche io ero felice. Delle 100 lire e di quella piccola magia che ci aveva uniti. Come quando avremmo danzato fra le onde. Ma questa e' un'altra storia.





7 commenti:

Annamaria ha detto...

Ogni volta che racconti quanche momento della tua storia, ne resto affascinata..
Grazie di scriverci perfino dall'ospedale..
Guarisci presto!

Anonimo ha detto...

che bel ricordo!!!! Guarisci,guarisci,guarisci,guarisci,guarisci,guarisci presto,esto,sto,to,o. Smack, A

Jacqueline Spaccini (Artemide Diana) ha detto...

La mia mamma faceva il piattino con l'acqua e l'olio per togliere il malocchio (e anche per vedere SE hai il malocchio). Poi fa e dice le cose della tua bisnonna. Non aveva i capelli rossi (ora sì, ma sono di tintura come i miei). È sempre stata considerata una donna saggia.

Vale lo stesso? :)))

Marginalia ha detto...

Hei, come stai? Solo stamani leggendo il tuo commento nel mio blog ho appreso che eri in ospedale. Colpa mia averlo appreso così tardi, era un po' che non passavo di qui ... Ma cosa ti è successo? Come va adesso? Sono in ansia per te sai? Ma se scrivi non tanto male spero?!!!
Un abbraccio forte forte
v.

Enzo Patronelli ha detto...

@ A e Annamaria
grazie.. Ci sto provando.. ;-)

Enzo Patronelli ha detto...

@ artemide
si, direi proprio che vale lo stesso.. ;-)

Enzo Patronelli ha detto...

@ V
va sempre meglio, grazie. Ho scritto tutto nei post precedenti, se non ti spiace leggerli.. ;-)