martedì 24 febbraio 2009

Sentinelle

Quando avevo appena 4 anni presi una malattia infettiva e rimasi chiuso per quasi 50 giorni in un reparto d'ospedale a Torino isolato dal mondo. Le "visite" avvenivano solo attraverso un vetro una volta alla settimana. Tu mi dicesti di guardare fuori dalla finestra ogni sera dopo la merenda, verso gli alberi, oltre il muro di cinta. Io guardavo e tu eri lì, sera dopo sera, merenda dopo merenda, fermo fra gli alberi, la moto rossa parcheggiata e tu con la giacca di pelle alzavi un braccio ed io rispondevo con la mano, rassicurato. Eri la mia sentinella silenziosa.

Ora è il mio turno, da venerdì sei confinato in un luogo a me ignoto e devi cercare di tornare. E quando guarderai da questa parte, io ci sarò sempre, giorno dopo giorno.

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggigli anche un buon post come questo! :-D
bravo angelino!

Anonimo ha detto...

...e fai bene a vegliare da questa parte della coscienza. noi siamo preclusi dal mondo sotterraneo o sidereo di chi è nell'incoscenza. non sappiamo se chi amiamo ci osserva o meno da quella distanza che ci divide, magari per noi è abissale, ed invece per chi è di là resta talmente vicina da poterci carezzare sfiorandoci...

occhi di miele

Annamaria ha detto...

Forza e anima. E amore silenzioso.

soul ha detto...

Come vedi hai molte sentinelle qui... Un abbraccio forte

DI ha detto...

L’amore è il filo di Arianna che fa uscire dal labirinto della sofferenza.
Riavvolgi piano il gomitolo dei ricordi... chi ti è caro è in volo con te.
Take care.

Jacqueline Spaccini (Artemide Diana) ha detto...

Un bacio grande. E un saluto silenzioso con la mano.