José Saramago, grande scrittore portoghese premio Nobel per la letteratura, ha scritto nel suo blog questo incisivo post su una delle mille "genialate" partorite dal nostro diversamente onesto premier.
"L’eminente statista italiano di nome Silvio Berlusconi, conosciuto anche con il soprannome de ‘il Cavaliere’, ha appena partorito nel suo privilegiato cervello un’idea che lo colloca in maniera definitiva in testa al plotone dei grandi pensatori politici. Per ovviare ai lunghi, monotoni e lenti dibattiti e per snellire le procedure tra le camere, senato e parlamento, il Cavaliere vuole che siano i capigruppo parlamentari a esercitare il potere di rappresentanza, facendola finita allo stesso tempo col peso morto di alcune centinaia di deputati e senatori che, nella maggior parte dei casi, non aprono bocca durante tutta la legislatura, se non per sbadigliare. A me, devo ammetterlo, sembra un’ottima idea. I rappresentanti dei maggiori partiti, tre o quattro, diciamo, si riunirebbero in un taxi diretto a un ristorante dove, davanti a un lauto pasto, prenderebbero le decisioni del caso. Dietro si porterebbero, ma a bordo di una bicicletta, i rappresentanti dei partiti minori, che mangerebbero al bancone, nel caso in cui ci sia, o in un bar nelle vicinanze. Niente di più democratico. Sulla strada si potrebbe anche cominciare a pensare a come liquidare questi imponenti, arroganti e pretenziosi edifici chiamati parlamento e senato, fonti di continue discussioni e onerose spese che non aiutano il popolo. Di riduzione in riduzione scommetto che arriveremmo all’agorà dei greci. Chiaro, con l’agorà, ma senza greci. Mi diranno che non bisogna prendere sul serio questo Cavaliere.
Sì, ma il pericolo è che si finisca per non prendere sul serio quelli che lo eleggono."
Nulla da aggiungere, se non la profonda vergogna per essere rappresentati da questo essere volgare e pericoloso.
"L’eminente statista italiano di nome Silvio Berlusconi, conosciuto anche con il soprannome de ‘il Cavaliere’, ha appena partorito nel suo privilegiato cervello un’idea che lo colloca in maniera definitiva in testa al plotone dei grandi pensatori politici. Per ovviare ai lunghi, monotoni e lenti dibattiti e per snellire le procedure tra le camere, senato e parlamento, il Cavaliere vuole che siano i capigruppo parlamentari a esercitare il potere di rappresentanza, facendola finita allo stesso tempo col peso morto di alcune centinaia di deputati e senatori che, nella maggior parte dei casi, non aprono bocca durante tutta la legislatura, se non per sbadigliare. A me, devo ammetterlo, sembra un’ottima idea. I rappresentanti dei maggiori partiti, tre o quattro, diciamo, si riunirebbero in un taxi diretto a un ristorante dove, davanti a un lauto pasto, prenderebbero le decisioni del caso. Dietro si porterebbero, ma a bordo di una bicicletta, i rappresentanti dei partiti minori, che mangerebbero al bancone, nel caso in cui ci sia, o in un bar nelle vicinanze. Niente di più democratico. Sulla strada si potrebbe anche cominciare a pensare a come liquidare questi imponenti, arroganti e pretenziosi edifici chiamati parlamento e senato, fonti di continue discussioni e onerose spese che non aiutano il popolo. Di riduzione in riduzione scommetto che arriveremmo all’agorà dei greci. Chiaro, con l’agorà, ma senza greci. Mi diranno che non bisogna prendere sul serio questo Cavaliere.
Sì, ma il pericolo è che si finisca per non prendere sul serio quelli che lo eleggono."
Nulla da aggiungere, se non la profonda vergogna per essere rappresentati da questo essere volgare e pericoloso.
2 commenti:
Meraviglioso Saramago. "Quelli che lo eleggono..." Senise.
Davvero un bel post. "Privilegiato cervello.." capisci come ci vedono dall'estero? Una manica di decelebrati.
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