venerdì 28 agosto 2009

Sono orfano della Libreria di Porta Romana.

Sono partito dal Salento ieri mattina presto in mezzo ad una nebbia che non ho visto neanche a Milano lo scorso inverno. Quasi un omaggio alla mia destinazione ed insieme una catarsi dall'accecante sole pugliese.
Dopo mille chilometri di autostroda ho una dichiarazione ufficiale da fare ai guidatori che a velocita' da fare invidia ad una lumaca, occupano la corsia centrale mentre quella di destra e' deserta.
Vi assicuro, se volete vi rilascio un attestato scritto, che occupare la corsia di destra in autostrada non e' un disonore. Vi giuro che nessuno vedendovi avanzare sulla corsia di destra pensa che siate degli sfigati. Vi garantisco invece, che se occupaste sempre la corsia libera piu' a destra, il traffico se ne gioverebbe enormemente.
Stamattina in giro in bicicletta per Porta Romana, ho scoperto che sono orfano della libreria nella quale feci il mio record di acquisti di libri in un colpo solo, nel 1992 praticamente spesi quasi tutta la tredicesima in 34 volumi che un volenteroso commesso mi aiuto' a portare nella casa a due passi dalla libreria.
In periferia a Milano le librerie sono ormai estinte, e se cominciano a chiudere anche in pieno centro, credo che il livello d'allarme sia stato superato. E' ora che cominciamo a interrogarci seriamente sul perche' di questa squallida fine delle librerie, ed il problema vero e' che a molti sembra normale. Ormai si legge poco e male, il numero degli scrittori sta superando quello dei lettori ed i librai sono entrati nelle specie quasi estinte.



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